Ninna nanna [Giuseppe Emanuele Cardinale]
FACEBOOK: https://www.facebook.com/GiuseppeEmanueleCardinale KILLTUBE: https://www.facebook.com/KillTube TWITTER: https://twitter.com/#!/PeppeECardinale ANIMAL'S TUBE: http://www.youtube.com/user/GiuseppeECardinale ZIBALDONE TUBE: http://www.youtube.com/user/Joppe8800 Ogni tanto ricordo a me stesso che sono un intellettuale. Purtroppo la mia interpretazione è piena di sbavature, ma sono troppo pigro... Neanche Cardinale ripete! ^_^ TESTO ORIGINALE: Non ho sonno. Neanche stanotte. Forse dovrei mettermi a fare sul serio quella stronzata delle pecorelle. Vuoi vedere che funziona sul serio? Come diceva quel bel vecchio film? Troppo tardi per ieri, troppo presto per domani. La verità è che non riesco ad addormentarmi stanotte perché non ho niente per cui risvegliarmi domattina. E poi ultimamente ho un fastidio indescrivibile a stare con me stesso, ma purtroppo non posso farci niente. Mi balenano tante di quelle pazzie per la mente. Siamo fatti della stessa sostanza di cui sono fatte tutte le altre cose: materia -- deve fare male, piccolo Shakespeare -- e di questo ne sono pienamente convinto. C'è da rifletterci... Eppure c'è qualcosa che non mi torna. Continuo a specchiarmi nelle mie ombre cercandoci delle risposte sensate, a vestire i miei ricordi di fredda insignificanza, a piovermi addosso per spegnere il fuoco delle mie passioni. L'amore scioglie tutte le mie contraddizioni e questa cosa non la sopporto. Io che cerco in tutti i modi di essere il più cinico possibile per arrivare vivo alla mia morte, sono zittito dalla tenerezza. Io che guardo tutti dall'alto in basso perché mi credo predestinato a qualche sapere superiore ed incomunicabile, mi faccio gabbare dall'affetto. Io che sputo sul sesso rifugiandomi nella solitudine, mi lascio travolgere dal desiderio. Quella scintilla che sembrerebbe insignificante, quella che forse è la vera ed unica particella di dio, sconvolge ogni equazione matematizzabile. Come ci riesce? -- degenerata forza maligna. Aspetta, frena: l'ho pensato sul serio? In fondo so bene che è tutta una dovizia di solitudine. Un dio per lenire l' isolamento nel tempo e nello spazio, una posizione sociale per non essere un emarginato fra gli uomini ed un cuore a cui sussurrare dolcezze per sentircene dire altrettante di rimando. Ecco, ho strapensato un'altra volta. Il mio flusso di coscienza farebbe rabbrividire Joyce. Oh, merda! Onnipotenza. Un'altra volta. Quanto cavolo riusciamo ad essere patetici? Il nostro inconscio egocentrismo ci fa quasi credere di essere unici, che nessuno sta passando quello che passiamo noi. Ok, sicuramente sono superiore a molti di voi uomini di successo, ma non ho ancora niente per dimostrarlo e forse non l'avrò mai. Mi nascondo. Mi nascondo nell'esistenza sperando di non farmi acchiappare dal sistema, che presto o tardi -- ahimè -- mi inghiottirà lo stesso. Sono scomparso così tante volte che non ricordo neanche dietro cosa mi sono nascosto stavolta. Dietro l'arte? A ridosso del disprezzo? Appresso l'impudenza? Quanto vorrei essere un essere semplice. Ecco con cosa convivo. Essere me è una gigantesca responsabilità. Ancora lo stesso ritornello. Questa è la ninna nanna che il mio cervello si racconta ogni notte prima di spegnersi. Me lo ripete ogni notte, come un mantra, quasi sempre con le stesse parole. Ineluttabile crollare a terra -- o sul materasso se volete -- alla fine.
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